Chi siamo - WHO WE ARE

 

L’Associazione Transglobal nasce da un gruppo di studiosi, professionisti, volontari, mediatori culturali, con diverse cittadinanze e operanti in ambiti differenti. L’idea di fondo che sostiene e ha condotto alla costituzione di Transglobal può essere sintetizzata nel seguente modo: il fenomeno migratorio è paradigmatico delle tensioni che si creano e si rinnovano continuamente tra pratiche dei soggetti , modelli e forme di governo dello spazio economico, sociale, politico e culturale, anche ben al di là del fenomeno stesso. Transglobal, infatti, tratta prevalentemente e in modo multidisciplinare il tema delle migrazioni come elemento chiave per l’interpretazione della condizione postcoloniale del nostro presente, delle pratiche inclusione ed esclusione , così come delle “operazioni” che connotano l’azione del capitale a livello globale.

 

Collocarsi in questo contesto significa definire spazi d’azione di intersecazione, descrivere e rivendicare come ambito prioritario quel “terzo spazio” che  non si definisce mai a partire da un luogo, ma dal “tra” che esiste sempre come spazio “vuoto” in mezzo a due o più “luoghi”. Questo modo di agire presuppone considerare gli ambiti culturali mai in chiave “essenzialista”, ma, al contrario, in constante mutamento: un mutamento che viene giocato in quel terzo spazio, al cui interno si definiscono continuamente nuove forme di soggettività e di vita individuale e collettiva. 

The Associazione Transglobal stems from a group of scholars, professionals, volunteers, cultural mediators, with different citizenships and working in different fields. The basic idea that supports and led to the establishment of Transglobal can be summarized as follows: the migratory phenomenon is paradigmatic of the tensions that are created and continuously renewed between the subjects' practices, models and forms of government of the economic, social, political and cultural space, even well beyond the phenomenon itself. Transglobal, in fact, deals predominantly and in a multidisciplinary way with the theme of migration as a key element for the interpretation of the postcolonial condition of our present, of inclusion and exclusion practices, as well as of the "operations" that characterize the action of capital on a global level.

To operate in this context means defining intersection and action spaces, describing and claiming as a priority area that "third space" that is never defined starting from a side, but from the "in-between" that always exists as an "empty" space in between to two or more "places". This way of acting presupposes considering the cultural environments never in an "essentialist" way, but, on the contrary, in constant change: a change that is played in that same third space, in which new indiviual and collective forms of subjectivity and life are continuously defined and redefined.